Rivolgersi ad un cane parlandogli come fosse un bambino non è una cosa stupida, anzi: le parole scandite più lentamente, con un tono di voce più alto e melodioso, riescono a catturare la sua attenzione e vengono interpretate come un invito al gioco. La cosa, però, funziona soltanto con i cuccioli, mentre gli esemplari adulti ascoltano il nostro ‘baby talk’ con aria del tutto indifferente. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B dai ricercatori dell’università francese di Saint Etienne.

Il test
La prima conclusione cui sono arrivati gli esperti è che le persone tendono spontaneamente a trattare tutti i cani come fossero dei ‘cuccioli di uomo’. Per verificarlo, è bastato chiedere a 30 donne di leggere un breve testo (con frasi come ”bravo bambino” o ”vieni qui, dolcezza!”) guardando la foto di un cane o di un umano: rivolgendosi al quattrozampe, la voce ha subito assunto un tono più alto e musicale. Le registrazioni sono state poi riprodotte nel canile di New York, mentre una videocamera riprendeva le reazioni di dieci cani adulti e dieci cuccioli.

 

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