Devo onestamente scrivere che, quando ho letto i titoli delle prime agenzie («Arriva la mutua per cani e gatti»), li ho presi subito con una sana dose di scetticismo.

È da quando, qualche decennio fa, ero parte attiva della galassia animalista che sentivo parlare e peroravo, a mia volta, una qualche forma di stampo mutualistico per gli animali d’affezione, principalmente cane e gatto.

Man mano che gli anni passavano, la maturità aggiungeva un po’ di raziocinio alle passioni giovanili ed era chiaro che un sistema mutualistico per gli animali era pura utopia. Già la mutua (umana) spesso faceva e fa acqua da troppe parti, a causa di un apparato brontocratico pesantissimo e della cronica mancanza di pecunia, figuriamoci pensare a un’assistenza mutualistica per Fido e Silvestro.

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