Litigano tutti come cani a Palermo e gli unici che assistono impotenti alle querelle sulla loro vita sono proprio i cani di un canile municipale che il sindaco uscente, ma ricandidato a succedere a se stesso, Leoluca Orlando, vorrebbe smantellare e ricostruire cancellando 900 mila euro di fondi ogni anno finiti «in mani sospette». Almeno, questo è il suo j’accuse. Un repulisti contrastato da una sfilza di associazioni finora coinvolte in diverse forme nella gestione del fenomeno, quasi tutte preoccupate dai «lavori in corso» e dallo scongiurato trasferimento dei primi cento cani in una struttura di Ragusa dove potrebbero essere addirittura vivisezionati. Ed è questo il clamoroso allarme lanciato con un cliccatissimo videomessaggio da Licia Colò, decisa alla denuncia di un discusso «caso Palermo» anche perché a Ragusa l’associazione Mamma Chiara Animal di Antonio Capizzi e Chiara Notaristefano incasserebbero 480 euro a cane.
Gomme forate
Un caso che può essere raccontato da diverse prospettive. Anche dando conto della violenza di chi per non fare partire quei cani lunedì 27 ha forato le gomme e danneggiato camion e furgoni del canile municipale. Con rabbia di Orlando, pronto a ribadire che «con la pianificazione dei lavori di ristrutturazione del canile e l’interruzione dei trasferimenti di denaro alle associazioni private (appunto, i 900 mila euro) rompiamo un sistema criminale che a tutto è interessato fuorché al benessere dei cani».

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