Uno solo per famiglia. Non di più. La Cina torna al (recente) passato. Ma non per arginare la crescita della popolazione. L’ ultimo provvedimento – promulgato dalla città di Qingdao, nella provincia settentrionale dello Shandong – impone ai cittadini di non superare il limite di un cane per casa. Non solo, obbliga i proprietari a vaccinare i propri animali, a dotarli di chip e a iscriversi a un’ anagrafe che riporti i dati dei quattro zampe e dei loro padroni. Il Comune ha anche pubblicato un manifesto con l’ elenco di «40 razze vietate», ovvero di quegli esemplari giudicati «pericolosi» per la società. Tra questi anche i cani lupo e i levrieri, oltre al gigantesco mastino tibetano, i pit-bull e i dobermann. Lo riporta il quotidiano della capitale Beijing Xinwen (Pechino Notizie) spiegando come l’«anarchia» dei sempre più numerosi cinofili cominci a essere un vero disagio per la collettività: «Troppi cani aggressivi provocano incidenti, inoltre c’ è un serio problema di igiene pubblica».

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