Quando Ismael Mungaya ha portato a casa il suo primo cane e ha detto che voleva occuparsi dei randagi, suo padre gli ha urlato dietro chiamandolo pazzo: nella loro città natale di Arusha, nella Tanzania settentrionale, in molti vedono i cani come creature sporche. Ma quel ragazzo di 21 anni aveva le idee ben chiare, sin da quando, un anno prima, aveva trovato la cagnetta Tina che aveva dato alla luce sotto un cespuglio. «Mi sono sentito molto triste per lei – racconta il ragazzo -. Ho portato a casa Tina e suoi cuccioli e ho costruito per loro una cuccia che li riparasse dalla pioggia e ho iniziato a dar loro da mangiare».

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