Da molto tempo si considera che, per stabilire una corrispondenza tra l’età dei cani e quella dell’uomo, si calcolano sette anni per ogni anno di vita compiuto dai nostri amici a quattro zampe. Una convinzione radicata da secoli e presa quasi sempre come un dogma assoluto, ma in realtà si tratta di un falso mito e le cose non stanno così: è assolutamente sbagliato, ad esempio, considerare che un cane di tre anni sia “vecchio” come una persona di 21. Ecco come calcolare l’età “umana” del proprio cane.

Prima di stabilire alcune doverose precisazioni, è bene sottolineare anche come zoologi e veterinari non siano tutti concordi nel seguire questo metodo per calcolare la corrispondenza tra l’età del cane e quella dell’uomo. La crescita e l’invecchiamento dei cani, infatti, varia nel tempo in modo diverso rispetto agli esseri umani. Ci sono alcuni esperti che consigliano di considerare il primo anno di vita del cane come pari a quello dell’uomo e calcolare poi quelli successivi come se fossero sette (in questo caso, quindi, un cane di tre anni sarebbe “vecchio” come un adolescente di 15 anni). Non tutti, però, sono d’accordo nell’utilizzare questo sistema per calcolare l’età canina, anche perché lo sviluppo e la maturità sessuale vengono raggiunti dai cani già al termine del primo anno di vita. Altri, invece, calcolano anche il primo anno di vita come se fosse pari a sette anni per l’uomo. La questione, però, non è così semplice.

vai a Il Mattino

Lascia un commento