Il boxer è espansivo e fedele, il bulldog è pigro, il bassotto combattivo nonostante le dimensioni. Il border collie è molto sveglio e pronto a imparare i comandi, il beagle è socievole con gli esseri umani. È solo un piccolo estratto dell’estesa classificazione empirica che associa a ogni razza canina un carattere o temperamento ben definito.

Ora un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Journal of Neuroscience” da  Erin Hecht e colleghi della Harvard University dimostra che queste differenze comportamentali, frutto di centinaia di anni di selezioni e incroci operati dagli allevatori per ottenere razze con le caratteristiche desiderate, è chiaramente impressa nel cervello del miglior amico dell’uomo. Le razze hanno infatti differenti strutture cerebrali, che possono spiegare anche le loro diverse attitudini comportamentali, e che sono il prodotto di quel processo di selezione.

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