La gravidanza nei gatti non sterilizzati è un fenomeno abbastanza frequente, in quanto si tratta di animali dall’alta capacità riproduttiva. Le gatte vanno in calore diverse volte durante l’anno, ma la durata e l’intensità di questi periodi può variare molto in base alla razza, l’età, lo stato di salute e l’ambiente che circonda l’animale. In media la durata del calore è di circa sette giorni, periodo nel quale la gatta può accettare fino a trenta monte al giorno; anche dopo essere rimasta incinta, la gatta può continuare ad essere fecondata, tanto che non è raro che i cuccioli di una stessa gestazione siano di padri diversi.
Proprio per l’alta possibilità di fecondazione dei gatti, è sempre raccomandabile valutare con il veterinario la via della sterilizzazione della gatta, qualora non si voglia incappare in gravidanze indesiderate.

Come riconoscere una gatta incinta

È facile riconoscere una gatta in calore: emette strani miagolii, si struscia su oggetti e persone più spesso del solito ed è più propensa ad uscire di casa per incontrarsi con il maschio. Più difficile è invece capire quando una gatta è incinta, in quanto nei primi giorni non ci sono segni evidenti della gestazione. Solo intorno alla terza settimana, iniziano a comparire i primi sintomi fisici e comportamentali: i capezzoli e l’addome si gonfiano e la gatta inizia a cercare più riposo e coccole. A questo punto, se si ha il sospetto di una gravidanza gatti, è opportuno contattare immediatamente un veterinario, che attraverso un’ecografia, potrà confermare il lieto evento. Se l’esito è positivo infatti, sarà necessario rimanere sempre a contatto con il medico fino al momento del parto della mamma gatta, perché ogni fase della gestazione va monitorata con cura, anche da un punto di vista sanitario.

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