Un cane debolmente positivo al coronavirus a Hong Kong e scatta l’allarme tra tutti coloro che hanno in casa cani o gatti. Si ammaleranno anche loro, e cosa rischiano? E, soprattutto, come distinguere una (ormai augurabile) rinite dai primi segnali del coronavirus? Infine, non ci era stato detto che non correvano alcun rischio? Sì, ribattono le proprietarie impaurite sui blog, ma lo avevano detto anche dei bambini e poi si sono ammalati anche loro.

Tra chi sostiene che la notizia sia una bufala e chi medita l’isolamento dei suoi animali domestici si inserisce il nostro Istituto superiore di sanità, che ribadisce: non ci sono prove che gli animali da compagnia diffondano il virus. Quanto al potersi ammalare, bisogna precisare che il cagnolino non ha alcun sintomo di malattia ma vive in casa con una persona che invece è malata. L’ipotesi più probabile è che quindi la positività del cane (tracce del virus sono state trovate sulla mucosa orale e nasale) sia dovuta alla malattia della proprietaria. E al fatto di vivere in un ambiente contaminato.
Niente leccate
L’americano Cdc (Center for Disease Control and Prevention) di Atlanta dedica un intero paragrafo a “Covid-19 e animali”, dando una serie di consigli. Il primo è fondamentale: limitare i contatti con animali domestici e altri animali se si è malati di Covid-19, così come si evitano i contatti con le persone, almeno finché non avremo informazioni aggiuntive sul virus.

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