Si chiama Ru. Diminutivo di ruera. Significa spazzatura. Perché era tra i rifiuti, abbandonato in un cassonetto. Quasi morto. Ma oggi è un cane speciale. Un cane lettore. Nella scuola elementare di via Bottego, a Milano, condivide con un gruppo di alunni le pagine dei libri da sfogliare. Storie leggere, racconti brevi. Ora tocca a Sepulveda. Insieme a Belle, splendido Golden retriver, rimuove le paure dei bambini che faticano a esprimersi: un’ora di lezione facilita la relazione e l’apprendimento linguistico.

Non è solo un caso di pet therapy. È una favola didattica, vissuta con amore e passione da Elena Sposito, educatrice, e Maggie Patron, insegnante di sostegno. Parla di un sogno, della voglia di riscatto, di un’umanità che si alimenta con l’amicizia e la generosità. Elena e Maggie ne parlavano da tempo. Ma non era facile mettere insieme bambini e cani. Servivano specialisti, addestratori, veterinari, psicologi. Servivano permessi, autorizzazioni. E serviva Ru. La sua storia di cane rifiutato, buttato via coi quattro cuccioli. La cattiveria umana molte volte ignora la sofferenza, la crudeltà di un abbandono. Ru è stato salvato per miracolo, dal passaggio di qualcuno che sentiva i suoi lamenti. Poi ha incontrato Maggie, che l’ha adottato, ne ha coltivato la sensibilità e l’empatia con i bambini. È venuto da Reggio Calabria a Milano. Un caso di accoglienza e integrazione.

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