«Le piacciono i gatti?». «Ha problemi con il rispetto degli spazi personali?». Sono le domande «poco ortodosse» che un ragazzo si è sentito fare durante un colloquio di lavoro in una clinica medica.

E’ rimasto spiazzato dal fatto che il suo possibile nuovo datore di lavoro fosse interessato più a questo genere di informazioni che ad altri punti cardine del suo curriculum. Ma solo ora che ha ottenuto quel lavoro, ha capito il perché.

vai a La Stampa.it

Lascia un commento