E se il vostro gatto fosse in realtà un agente segreto? Una sorta di 007 con coda e pelliccia, pronto a rivelare i dettagli della vostra vita privata a un servizio segreto straniero? Non è la trama di un nuovo episodio della Pantera Rosa (o di Garfield), ma qualcosa di assai più verosimile: nei primi anni ’60 la CIA addestrò per davvero dei gatti perché spiassero i diplomatici sovietici. Il progetto aveva anche un nome in codice alquanto evocativo: Acoustic Kitty.

IL PROGETTO. L’idea, nata nel dipartimento di scienza e tecnologia della CIA, consisteva nell’usare un gatto sfruttando la sua predilezione per davanzali, panchine e pattumiere – per registrare suoni e voci intercettati dagli 007 in ascolto. Assurdo? Fino a un certo punto: agenti in servizio avevano infatti notato una discreta presenza di gatti selvatici nei dintorni dell’abitazione di un capo di stato che volevano “monitorare”, senza che nessuno facesse caso a loro. E poi si sa, i gatti sono curiosi: e nel quartier generale della CIA a Langley si convinsero presto che, una volta addestrati, i gatti sarebbero andati proprio dove avvenivano le conversazioni da captare.

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