Quarto piano del grattacielo Unicredit di piazza Gae Aulenti. Si aprono le porte dell’ascensore e si sente un cane che abbaia festoso. La gioia di essere al lavoro con il proprio padrone. Sbirciando in basso, si vedono una decina di amici a quattrozampe accucciati sotto le scrivanie. Da un lato, tra i computer, ci sono ciotole con croccantini, giochi, guinzagli a disposizione, persino una sorta di cuccia aziendale: 14 postazioni per ora ma se il progetto pilota «Cani al lavoro» andrà bene, potrebbero aumentare ed essere estese ad altre filiali italiane di Unicredit.

La banca è la prima ad attrezzare di tutto punto una stanza per chi vuole andare in ufficio con «accompagnatore»: minimo 8 mesi di età (si escludono cuccioli troppo indisciplinati), ma senza limiti di taglia. Aveva iniziato, un mese fa, l’Ats Città Metropolitana, con un regolamento che dava il via libera a cani e gatti (condizionando l’accesso di conigli, furetti, cincillà e altri compagni al parere favorevole di un veterinario). L’esperimento si è avuto anche Google e in modo molto ben strutturato da Purina (che produce cibo per animali): nei loro uffici i cani possono muoversi in tutti i piani, tra le scrivanie, e hanno aree a loro dedicate. Nel grattacielo Unicredit i cani hanno una stanza dedicata a loro con ogni genere di comfort. «Pionieri nelle politiche di welfare, siamo riusciti a dare voce alle richieste di un gran numero di colleghi», spiega Emanuele Recchia dalle Risorse umane. Inaugurata dieci giorni fa, la «Dog room» registra il tutto esaurito: 35 persone a turno già la frequentano, altre cento sono in coda.

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