In estate la piaga degli abbandoni di animali domestici finisce per acuire un problema, quello del randagismo, su cui si hanno pochi numeri e non molto strutturati. Per quel che si sa, il randagismo nel Nord Italia è in flessione rispetto alle rilevazioni di dieci anni fa, ma rimane una questione seria al Sud e nelle isole. Le associazioni animaliste come Lega anti vivisezione (Lav) e l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) forniscono alcuni indicatori che possono aiutare a inquadrare a grandi linee il fenomeno, ma le due associazioni sono concordi nel constatare che siamo ancora ben lontani dall’avere tutti i dati di cui avremmo bisogno per affrontare la questione nel dettaglio che meriterebbe. Secondo Lav un ruolo chiave è giocato dalle anagrafi degli animali d’affezione: se consideriamo solo i cani, tra 2006 e 2018 c’è stato un aumento delle iscrizioni del 57% a livello nazionale, +8% solo tra 2017 e 2018. Questo trend, se confermato, porterà benefici nei casi di smarrimento e potrebbe contribuire in modo rilevante a limitare gli abbandoni e le presenze prolungate di animali in canili rifugio.

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