È stato un periodo complicato quello del lockdown. Stare chiusi in casa per contrastare il diffondersi del coronavirus, condividere gli stessi spazi tutti i giorni senza poter fuggire all’aria aperta se non per motivi di comprovata necessità. Si è spesso parlato degli effetti benefici che un cane o un gatto in casa porta con sé, una sorta di pet therapy, i nostri anti stress che in qualunque situazione riescono a strapparci un sorriso. Ma se per una volta smettessimo di essere egoriferiti e ci mettessimo nei loro panni,cosa penseremmo? Ci siamo mai chiesti come hanno affrontato loro la quarantena, se si sono resi conto del cambiamento, trovandoci improvvisamente tutti i giorni in casa mentre prima eravamo sempre fuori? E anche adesso sono pronti ad affrontare di nuovo un distacco? Come stanno affrontando la fase 2 i nostri amici a quattro zampe?
Le risposte differenti
«I cani hanno una propria personalità e dunque ognuno di loro può dare risposte differenti riguardo alla ripresa della normalità — ha spiegato Angelo Vaira, coach della relazione col cane —. Ci sono cani che non vedevano l’ora che tutto tornasse come prima perché magari si sono trovati circondati da troppe persone, in casa con due, tre bambini che fanno chiasso, a non avere più un proprio spazio per riposare o stare in tranquillità. Per loro, il ritorno a lavoro del padrone e il riappropriarsi degli spazi è stato un bene.

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