Sono tanti i «bonus» economici di cui si sente parlare in questo periodo di emergenza coronavirus. Per l’acquisto di biciclette elettriche e monopattini, per la ristrutturazione delle abitazioni, per il ristoro economico di professionisti e partite Iva che nelle settimane di lockdown hanno visto crollare le proprie attività. Non ce ne sono però di specifici per gli animali domestici, che pure sono presenti in una parte considerevole delle famiglie italiane. La Lega antivivisezione (Lav), che nelle settimane scorse ha gestito più di 15 mila richieste di aiuto arrivate all’associazione, chiede ora che il governo ponga rimedio a questa mancanza, prevedendo l’istituzione di un «animal social bonus» per i possessori di cani o gatti e di una «quattrozampe social card per dare un contributo a chi decide di adottarne uno in un canile o gattile. I due provvedimenti andrebbero ad aggiungersi a progetti per una fiscalità amica degli animali e per la sostenibilità di cure veterinarie su cui l’associazione lavora ormai da anni.

Social bonus e social card
Il social bonus sarebbe strettamente connesso a questo periodo di emergenza Covid e si sostanzierebbe in un contributo una tantum di 200 euro per ogni cane posseduto e di 100 euro per ogni gatto, a patto che gli animali siano iscritti in anagrafe. E questo per dare un aiuto a fronte delle minori entrate che molte famiglie hanno registrato. La «social card» corrisponderebbe invece ad un contributo per l’adozione di un animale da un rifugio pari a mille euro per adottanti con redditi fino a 55 mila euro e di 500 euro per chi ha redditi superiori. Il contributo, in forma di card, dovrebbe poi essere speso in prodotti per l’alimentazione, la salute e il benessere dell’animale. Entrambe le misure, secondo la Lav, dovrebbero essere inserite nel decreto «Rilancio» durante la fase di conversione in legge in Parlamento.

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