Aggrovigliati in elastici per capelli, guarnizioni di plastica e persino braccialetti di identificazione ospedalieri. A pagare le conseguenze del crescente presenza di rifiuti di plastica nei corsi d’acqua sono gli ornitorinchi, piccoli mammiferi semi-acquatici australiani a rischio di estinzione, una delle cinque specie ancora esistenti che compongono l’ordine dei monotremi, ovvero che depongono uova invece di dare alla luce i piccoli.

Vivono nell’acqua dolce della Tasmania, del Queensland, a Victoria e a Kangaroo Island, dove si nutrono esclusivamente di insetti e altri macroinvertebrati facendo oscillare ritmicamente il loro caratteristico becco piatto. Un ornitorinco troverà cibo anche nei corpi idrici meno profondi, zigzagando avanti e indietro lungo le sponde. E l’aumento dell’inquinamento sta causando non pochi danni: esistono numerosi casi ben documentati di ornitorinco impigliarsi nei rifiuti. “Incidenti” che chi possono causare ferite ma anche bloccare il becco o stringergli il collo, portandoli a una lenta e dolorosa morte.

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