I panda giganti non sono più in pericolo, a rischio di estinzione. Il mezzo secolo di sforzi della Cina, uniti a quelli della comunità internazionale, hanno permesso all’orso dal caratteristico vello bianco e nero, simbolo del Wwf (World Wide Fund for Nature), di superare l’estrema criticità della sopravvivenza, pur restando una specie ridefinita come «vulnerabile». L’attuale popolazione di panda in natura è salita a quota 1.800, concentrata nella provincia centrale cinese dello Sichuan: numeri che permettono la nuova classificazione, riflettendo «le migliorate condizioni di vita grazie agli sforzi di lunga durata per la loro conservazione, inclusa l’espansione dell’habitat», ha affermato Cui Shuhong, direttore del Dipartimento di protezione ecologica naturale del ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente.

Pechino ha aumentato negli ultimi decenni gli sforzi per far crescere la popolazione dei suoi animali più famosi, creando vaste aree dedicate su diverse catene montuose nel tentativo di salvarli dall’estinzione, e utilizzandoli a lungo come perno della sua diplomazia, prima regalandoli e poi ‘affittandoli’ a un costo medio annuo di un milione di dollari agli zoo di mezzo mondo. «La Cina ha istituito un sistema di riserve naturali relativamente completo», ha detto aggiunto Cui in una conferenza stampa tenuta mercoledì, nel mentre annunciava le novità. «Ampie zone di ecosistemi naturali sono state sistematicamente e completamente protette e gli habitat della fauna selvatica sono stati effettivamente migliorati», ha proseguito. Cui, nell’occasione, ha osservato poi che anche le popolazioni di altre specie rare e in via di estinzione si stanno gradualmente riprendendo.

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