Il Congresso dei deputati spagnolo ha approvato una legge sui diritti e benessere degli animali. La nuova normativa, proposta inizialmente dall’esecutivo stesso, contempla aspetti come la garanzia di maggior protezione degli animali dall’abbandono (con un’anagrafe e divieto di acquisto nei negozi), dai maltrattamenti in situazioni come feste popolari (per esempio le battaglie tra galli vengono proibite), e la riformulazione delle norme su questioni come allevamento (che deve essere condotto solo da professionisti autorizzati). Un’approvazione che ha però generato non poche discussioni lasciando fuori dalla normativa i cani da caccia.

La divisione sui cani da caccia
Una nuova visione di rispetto e amore verso gli animali che però ha diviso molto le due formazioni che compongono il governo, il Partito Socialista (Psoe) e Unidas Podemos. Fino all’ultimo, l’approvazione della proposta di legge è rimasta in dubbio in quanto il gruppo parlamentare socialista ha deciso di escludere dalla stessa la normativa sui cani da caccia. Secondo i media iberici la retromarcia dei socialisti al governo è arrivata per il timore che la questione potesse spingere gli elettori rurali verso partiti di destra in un’elezione generale di quest’anno: l’industria venatoria spagnola vale circa 5 miliardi di euro all’anno e ha una potente lobby.

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