Conosciamo tutti quel cri-cri che accompagna le giornate estive. Il grillo è uno degli insetti più rumorosi del mondo, in grado di frinire fino a 120 decibel, usando le ali come megafono. O almeno lo sono i maschi, dato che le femmine sono praticamente mute, ma con un udito sorprendete che le permette di riconoscere anche un singolo “cri” a cento metri di distanza. Da bambina mi è stato detto che il grillo smette di cantare quando muore. E ogni volta che mi è capitato di sentire il placido gracidare finire improvvisamente, ne ero triste. Oggi so che quando piove, o la temperatura scende solitamente sotto i 22 gradi, il diaframma dell’insetto perde la sua elasticità e non gli permette più di cantare. Ecco perché lo fanno solo d’estate. Ma perché, di punto in bianco, smettono? Questo lo scopro oggi insieme a voi.

Serenate d’amore
A rispondere a questa domanda è una ricerca condotta dal Centro per la ricerca sul comportamento animale dell’Università di Exeter, pubblicata sulla rivista scientifica Animal Behaviour che ha codificato le regole del canto dei grilli.

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