Che dolore sentirsi soli e invisibili. Vedere i propri amici cani essere scelti e adottati, mentre nessuno è interessato a prendersi cura di noi. Carlie deve aver provato spesso questa sensazione. La quattrozampe era diventata sempre più timida man mano che il tempo passava e nessuno si fermava davanti alla sua gabbia. Ecco perché i gestori del rifugio che la ospitava hanno studiato una strategia per catturare l’attenzione delle persone in cerca di un animale da portare a casa: un cartello con scritto “Cane invisibile”.

Carlie ha fatto il suo ingresso alla Humane Society della contea di Broward in Florida (Stati Uniti) quando era soltanto una cucciola. Originaria delle Isole Cayman, aveva vissuto come una randagia, e il suo arrivo al rifugio era stato segnato da un notevole timore. Quello che aveva affrontato in passato l’aveva profondamente scossa: faticava a emergere dal suo guscio.

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