Una fiaccolata per Leone, brutalmente ucciso, scuoiato vivo, per nulla. L’uccisione di un animale non ha mai giustificazioni, ma infierire su un gatto che ti sta facendo le fusa, capace di dare affetto a prescindere, come questo gattone bianco e rosso faceva anche mentre lo medicavano, è una vigliaccata senza precedenti. Che merita punizioni esemplari. Ma ad oggi non sappiamo se il colpevole potrà mai essere trovato. Partiranno alle 18 dalla chiesa di Sant’Antonio di Angri, in un corteo silenzioso: sulla locandina c’è scritto “portate una candela”. Non c’è nulla di sacro. Sacra era la vita che un criminale ha spento. Quella di un gatto che non aveva fatto male a nessuno e che aveva diritto a vivere come tutti i viventi. Arriveranno in via Orta Loreto, nel luogo esatto dove Leone è stato trovato, tremante, senza più la pelle, con quello che restava dei suoi muscoli e dei suoi tendini, a vista. Un gatto ridotto a una “macchina anatomica”, come quelle che si vedono nella tanto amata dai turisti Cappella San Severo di Napoli.

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