Secondo Umberto Eco la semiotica consisteva, in modo un po’ sbrigativo, nell’arte, tutta umana, di “saper mentire”. Il problema è che non è poi così “tutta umana”, visto che, come sanno tutti i padroni di cani e di gatti, anche gli animali sanno mentire.

Adesso anche uno studio proveniente dalla Svizzera (e non – incredibile – da Usa, Canada o Gran Bretagna) lo conferma: i cani, soprattutto, sono molto abili nell’ingannare gli esseri umani e portarli a fare quello che vogliono (cioè dargli un po’ più cibo da mangiare, nella maggior parte dei casi).

Gli studiosi lo hanno capito attraverso un esperimento il cui significato non appare di immediata comprensione. Hanno allenato 27 cani di età diverse per insegnare loro a distinguere tra una donna “cooperativa”, cioè abbastanza malleabile (= che dà loro da mangiare quando vogliono) e una donna “competitiva”, che invece è più difficile da convincere.

Una volta imparata la differenza (chissà come), veniva chiesto ai cani di guidare le due persone verso tre scatole: in una c’è una salsiccia, in una un biscotto e la terza era vuota. Ai cani veniva chiesto: “fammi vedere il cibo”. E loro obbedivano. Solo – e qui è il bello – sceglievano loro quale cibo mostrare loro.

A quella considerata “cooperativa” mostravano, senza il minimo dubbio, il contenuto della prima scatola, cioè la salsiccia. Sapevano che avrebbe acconsentito a prenderlo e donarlo a loro. A quella “competitiva”, invece, che prendeva il contenuto delle scatole per sé, veniva fatto vedere o il biscotto o, in misura anche maggiore, quella vuota.

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