Padroni maleducati, marciapiedi e giardini sempre più sporchi. Il problema degli escrementi dei cani che non vengono raccolti è sempre più sentito da cittadini e residenti. Ai municipi arrivano continue segnalazioni: dal Parco delle Cave allo Stadera, passando per i giardini Ramelli e via Valsesia. E all’Amsa sono decine le telefonate che chiedono interventi: una ogni tre giorni quelle arrivate dall’inizio dell’anno, in crescita rispetto ai primi mesi del 2016.

La colpa è prima di tutto di chi non raccoglie, spiegano dai municipi: “Le segnalazioni arrivano, ma non dipende dai servizi del Comune che puliscono regolarmente – spiega Santo Minniti, presidente del Municipio 6 – Dipende dai proprietari dei cani che purtroppo a volte sono incivili. Noi siamo il municipio con la maggior dotazione di aree cani e lo scorso anno abbiamo inserito cartelli di sensibilizzazione in buona parte dei parchi”. A volte però le aree cani stesse sono un problema: sia quando non ci sono sia quando sono poco attrezzate. “Dovrebbero essere pulite con maggiore frequenza – dice Gianluca Boari, consigliere di municipio 3 della Lega Nord – . Le aree cani sono ormai in un numero adeguato al territorio, ma potrebbero essere realizzate in più in aree problematiche per frequentazioni, dove possono costituire un presidio anti-degrado. Penso ad esempio a Piazza Gobetti, largo Gemito, Viale delle Rimembranze di Lambrate e una in più in Via Benedetto Marcello e Via Cima. La nuova area cani di Via Pitteri andrebbe invece meglio illuminata, stessa cosa per quelle di Piazzale Gorini”.

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