Il nascondiglio dei cani rubati era nel sottotetto di una palazzina di via Riberia. Un luogo buio e angusto, dove gli animali erano tenuti in condizioni precarie e dove un chihuahua è morto, aggredito da un meticcio, con cui condivideva un recinto di fortuna.Il nascondiglio è stato scoperto dalla polizia locale che ha denunciato H. R. B., 28 anni, di origine tunisina, per furto con violenza sulle cose e morte di animale a causa di maltrattamenti.

L’allarme su ripetuti furti di cani, rimbalzato nelle scorse settimane sui social network, ha trovato un riscontro concreto dalle indagini partite dopo un intervento del nucleo operativo deI vigili in via Cairoli, dove era scoppiata una lite tra più persone. La causa del diverbio era il furto di un chihuahua, di cui la proprietaria accusava H. R. B. La donna aveva formalizzato la denuncia di furto e si era presentata al comando vigili. Da qui erano partiti gli accertamenti.

Gli agenti hanno assunto informazioni da alcune persone vicine al 28enne: indagini non facili, perché alcune persone non risultavano residenti nel luogo indicato all’anagrafe e altri erano piuttosto restii a collaborare. Alla fine, però, i vigili sono risaliti al luogo dove era tenuto il chihuahua. Si trattava del sottotetto di un’abitazione di via Riberia, luogo di abituale dimora di H.R.B. La polizia locale ha trovato due recinti creati con reti metalliche e assi di legno. Dalle indagini è emerso che lì erano stati tenuti almeno due cani: un meticcio nero di nome Darwin e un boxer di nome Luna, di cui entrambi i proprietari avevano denunciato il furto.

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