Non è giusto. Lo dicono con lo sguardo, abbaiando, in qualche caso anche con reazioni violente. Spesso però, per compiacere i padroni celano il loro disappunto, pur sapendo, per istinto, di aver subito un torto. Finora si riteneva che il forte senso di giustizia dei cani derivasse dalla loro millenaria coabitazione con gli umani. Uno studio della University of Veterinary Medicine di Vienna dimostra invece che i nostri amici a quattro zampe sapevano distinguere tra giusto e ingiusto ben prima di essere addomesticati.

Un gruppo di lupi e uno di cani, tutti allevati presso il Wolf science center della capitale austriaca, sono stati addestrati a premere un pulsante in cambio di un premio rappresentato da una porzione di cibo. Successivamente, due esemplari di ogni specie sono stati posti in gabbie adiacenti. Quando gli animali premevano il pulsante ottenevano una ricompensa: la discriminante del test era rappresentata da una gratificazione che, in alcuni casi, era più succulenta (carne invece di crocchette) per uno solo dei due esemplari, spingendo il secondo a provare un senso di frustrazione e a smettere di collaborare. La reazione di rifiuto è stata più evidente nei lupi, tanto che uno dei partecipanti all’esperimento ha smesso di premere il pulsante dopo appena tre tentativi in cui non aveva ricevuto nulla mentre il partner era stato ricompensato. Addirittura il fastidio per il torto subìto lo ha spinto a distruggere l’apparecchio.

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