Questa è una domanda tutt’altro che nuova, che ha scatenato interminabili discussioni in ogni parte del mondo. Gran parte del comportamento caratteristico dei gatti deriva dal loro antenato selvatico, Felis silvestris lybica, e in particolare dalla loro naturale preferenza di fare affidamento su se stessi per la protezione e il sostentamento. Il controllo, la prevedibilità e l’evitamento delle minacce contribuiscono alla loro sicurezza percepita e questo modo di fare li rende a volte poco “domestici”. Ma per rispondere a questa domanda, bisogna prima fare una riflessione sulla differenza che intercorre fra “mansuefazione” e “domesticazione”. Scopriamo insieme cosa sono.

La vicinanza umana
Come spiega la comportamentalista felina Sarah Brown nel libro “Tutti i segreti del gatto – Linguaggio e comportamenti dei nostri amici felini” di Aboca Edizioni, “la mansuefazione – detto anche taming – è il processo per il quale un animale diventa, nel corso della sua esistenza, docile e amichevole nei confronti dell’uomo. Ciò vale per un singolo animale, non per una popolazione o per una specie. Individui selvatici di molte specie sono stati mansuefatti dall’uomo per millenni e lo sono tuttora. La domesticazione, invece, è un processo molto più lungo che comporta cambiamenti a livello genetico in un’intera popolazione nel corso del tempo.

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